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Il Natale è quasi arrivato e il nostro Paese ha sviluppato usi e costumi diversi a seconda della regione. In questo senso non fa eccezione la Campania e soprattutto Napoli. Nel capoluogo partenopeo il Natale è da sempre una festa molto sentita dalla popolazione in quanto è il momento dell’anno nel quale le famiglie finalmente si riuniscono e possono riabbracciarsi.
Infatti, i napoletani sono particolarmente legati alle proprie tradizioni e in questo periodo ci sono tanti piccoli rituali da rispettare e alcune cose non possono mai mancare in casa. Che siano decorazioni, piatti tipici, giochi di società o altro, a Natale a Napoli è sempre un tripudio di eccessi e tanto divertimento. Vediamo allora quali sono i 5 must have che non possono assolutamente mancare nelle case napoletane.
Il presepe
Il cuore del Natale napoletano è certamente il presepe. Ideato intorno al XVIII, è ancora uno degli elementi imprescindibili per tutte le case di Napoli. Molte famiglie hanno mantenuto l’abitudine di costruirlo a mano, pezzo per pezzo, acquistando soltanto i pastori da mettere sopra. Di solito viene preparato ed esposto entro l’8 dicembre, giorno della Festa dell’Immacolata, e riposto il 6 gennaio.
In realtà, fino al 24 dicembre il presepe deve rimanere incompleto poiché Gesù Bambino deve essere messo nella mangiatoia soltanto allo scoccare della mezzanotte. C’è però chi preferisce metterlo già nella culla e coprirlo con un fazzoletto in attesa del 25 dicembre.
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Baccalà, insalata di rinforzo e capitone
Uno dei piatti immancabili per un cenone di Natale napoletano che si rispetti è il baccalà, ovvero il merluzzo salato principe di moltissime ricette della gastronomia partenopea. I napoletani in genere si recano a comprare questo pesce nella notte tra il 23 e il 24 dicembre. Come accompagnamento ci sarà l’insalata di rinforzo, preparata con cavolfiore lessato, olive verdi e sottaceti. In passato serviva proprio a “rinforzare lo stomaco nel giorno di magra che doveva essere la Vigilia.
Altrettanto importante è poi il capitone, la femmina dell’anguilla, che di solito viene affettato in pezzi e fritto nell’olio bollente. L’usanza del capitone alla Vigilia deriva dal fatto di ricordare un serpente che, nella Bibbia, è la raffigurazione del diavolo. Quindi uccidere e mangiare questo pesce simbolicamente rappresenta la sconfitta del male.
Struffoli, roccocò e mostaccioli
In tavola non possono mai mancare i tradizionali dolci natalizi napoletani. Uno dei più gettonati sono gli struffoli, diffusi anche in centro e sud Italia con altri nomi. Sono delle palline di impasto dolce fritte e passate nel miele. Vengono poi cosparse con confettini colorati, cedro e ciliegie candite per dare un tocco di colore.
I mostaccioli, invece, sono dei biscotti al cacao dall’impasto speziato e semiduro ricoperti con tanto cioccolato fondente. In alcune versioni possono essere aromatizzati anche con del rum o del liquore Strega. Per finire, a Natale si possono gustare i roccocò, dei biscotti a forma di ciambella preparati con mandorle, farina, zucchero, miele, canditi e pisto (un misto di spezie).
La tombola
Una volta concluso il cenone di Natale, non resta che giocare a tombola! Perfetto per grandi e bambini, è il gioco che da sempre riunisce le famiglie per divertirsi. La tombola ha radici molto antiche ed è diretto discendente del gioco del Lotto che nel Settecento era uno dei passatempi preferiti a Napoli.
Per giocare è sufficiente estrarre i 90 numeri dal cestino che i partecipanti dovranno poi coprire sulle proprie cartelle con dei fagioli o frutta secca. Ad ogni numero poi è associato un significato della Smorfia napoletana. Insomma, la tombola è sempre un momento di grande allegria e risate.
Le ciociole
Alla conclusione dei pasti natalizi in tavola giunge sempre il momento delle cosiddette “ciociole”, cioè della frutta secca. È quella fase nella quale, dopo aver mangiato, la famiglia chiacchiera e sgranocchia fichi secchi, noci, pistacchi, nocciole caramellate, datteri e molto altro ancora.
Secondo la tradizione, è in tale momento che i nostri cari defunti si uniscono alla tavolata. Infatti, diverse leggende popolari raccontano che la frutta secca è l’unico cibo che i morti possono mangiare. Per tale ragione, è bene lasciare un cestino con le ciociole sul tavolo anche dopo aver mangiato per consentire ai defunti di partecipare alle feste di Natale con la famiglia.
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