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Il Museo Archeologico di Pithecusae

Corso Angelo Rizzoli 210, 80076, Lacco Ameno
Durata

2h

Le lingue

English, Italiano

Partecipanti

Illimitato

Tipo

Museo statale

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Adatto ai bambini

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Adatto alle coppie

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Animali ammessi

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Parcheggio disponibile

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Senza barriere

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Supporti in lingua

Cose importanti da sapere

Servizi inclusi

  • Esclusiva garanzia Movery soddisfatti o rimborsati
  • Servizio di assistenza turistica inclusa
  • Consegna biglietti istantanea
  • Si accettano biglietti su smartphone

Biglietti e scontistica

  • Ingresso adulti 8€ 

  • Ingresso over 65, residenti dell'isola e biglietto studenti 6-13 anni  3€

  • Il ticket è gratuito per bambino fino ai 5 anni, giornalisti, portatori di handicap con accompagnatore

Facilitazioni

  • Gli animali e disabili sono amessi

Informazioni sul tour

  • La visita guidata è su prenotazione

  • La struttura è aperta dal lunedì' alla domenica dalle 9:00 alle 17:00

Limitazioni

  • La struttura è chiusa il 25 dicembre

Informazioni su questa attività

L’isola d’Ischia è un vero e proprio monumento del passato, che racconta ciò che ha vissuto nel corso dei secoli. Numerose le popolazioni passate di qui: Pelagi, Fenici, Eubei e poi ancora i Romani, i Normanni, gli Angioini fino agli Aragonesi. Ha avuto diversi nomi tra cui Arime, Pithecusae, Aemarium, Aenaria, Iscla fino all’odierno Ischia.

Per fare un tuffo nella sua storia, da non perdere è il Museo Archelogico di Pithecusae. Prende il nome proprio da Pithecusae, il più antico stanziamento greco in Italia. Leggenda narra che Zeus liberò l’isola invasa dai Cercopi, massacrandoli e trasformandoli in scimmie. Ad ogni approdo sull’isola si udivano le urla delle scimmie, la chiamarono allora Pithecusae, “popolata dalle scimmie”. Si trova all’interno di Villa Arbusto, costruita nel 1785, dimora di noti personaggi come il padre dell’anarchismo moderno Michail Bakunin.

Le sale del museo

Il museo è organizzato in otto sale dove potrai ammirare reperti archeologici dall’età preistorica fino all’età romana, suddivisi a seconda del periodo storico.

L’età preistorica ad Ischia

Nella Sala I, troverai numerose testimonianze dell’età preistorica ischitana, dal periodo del Neolitico all’età del ferro.

Il Neolitico

Soggetta a numerosi e catastrofici eventi vulcanici, le più antiche testimonianze degli insediamenti umani nell’isola d’Ischia risalgono al periodo del Neolitico. Alcuni reperti sono stati ritrovati in località Cilento, a pochi metri dall’ingresso del Cimitero di Ischia, come frammenti di vasi fatti a mano, pesi in terracotta per le reti da pesca, strumenti in pietra, lame di coltelli e schegge residue della lavorazione di utensili, selce e ossidiana.

L’età del bronzo

Sulla collina di Castiglione, a Casamicciola, Lacco Ameno, sul Monte di Vico e in località Mazzola, sono stati ritrovati reperti risalenti all’età del bronzo, tra cui materiale ceramico della civiltà appenninica ma anche frammenti di ceramica micenea, la prima testimonianza della presenza della Civiltà micenea sulle coste del Mar Tirreno. Possiamo osservare vasi, ciotole, tazze, con vari motivi decorativi, tutti lavorati a mano libera, senza l’aiuto del tornio.

L’età del ferro preellenica

Durante l’età del ferro sono cambiate molte cose nella produzione di oggetti, come la forma, la decorazione, il tipo di incisioni, non più scavate profondamente ma solo leggermente graffite prima della cottura. Sono state rinvenute fusaiole e altri oggetti per la tessitura, attività molto diffusa, poi anche macine utilizzate per la coltivazione del frumento, recipienti e fornelli di terracotta, altri vasi, tazze e scodelle, idoli, cioè delle figure umane estremamente stilizzate con braccia e testa rappresentate da dischi.

La colonia greca di Pithecusae

Nelle sale II, III e IV potrai osservare reperti della colonia greca di Pithecusae.

Intorno al 760 a.C i greci sbarcarono ad Ischia e prosperarono con il commercio, l’industria metallurgica e la produzione di ceramica. Sono stati rinvenuti numerosi reperti, tra cui soprattutto oggetti dell’accompagnamento funerario di tipo egizio come boccette per unguenti, anfore, provenienti dal vicino Oriente, Cartagine, Grecia, Spagna, Etruria, Puglia e Sardegna, ma anche vasi dipinti, oggetto in metallo, antefisse. Era l’unico sito che commerciava con un così vasto ambito geografico. La più importante testimonianza greca sull’isola è la celebre tazza importata da Rodi, la coppa di Nestore, trovata all’interno di una tomba a cremazione nella necropoli, in un corredo funerario particolarmente ricco su cui è stato inciso, a Pithecusae stesso, un epigramma in tre versi che allude all’Iliade di Omero.

«Di Nestore… La coppa buona a bersi. Ma chi beva da questa coppa, subito quello sarà preso dal desiderio d’amore per Afrodite dalla bella corona»

L’età ellenistica

Tra il 450 e il 420 a.C. le popolazioni sabelliche stabilite nell’Appennino abruzzese-molisano, occuparono la Campania. Soltanto Neapolis, l’odierna Napoli, si salvò e Pithecusae fu occupata dai napoletani, rimanendo così una città di civiltà greca. L’industria della ceramica conservò la sua importanza, con la produzione di molti prodotti come la ceramica di mensa, tutta verniciata di nero e le statuette di terracotta.

L’età romana

Anche i Romani approdarono ad Ischia. Prevedendo i rischi che avrebbero corso sull’isola, come eruzioni, terremoti, frane, realizzarono un insediamento più piccolo rispetto a quello nel vicino territorio dei Campi Flegrei, con il nome di Aenaria, oggi cittadina sommersa. Sul fondale marino, sono stati rinvenuti resti di una fonderia di piombo e stagno, strutture murarie, ceramica grezza, di cui la più antica è del III e II sec. a.C., ancore, resti di pareti decorate con particolari rilievi, splendide testimonianze attraverso le quali potrai rivivere anche l’epoca romana.

Posizione dell'attività

Corso Angelo Rizzoli 210, 80076, Lacco Ameno

Come arrivare

Raggiungi il Museo Archeologico di Pithecusae con i mezzi pubblici

Da Piazza Giuseppe Garibaldi, prendi il bus 151 e scendi alla fermata Acton. Vai al Porto di Napoli a circa 5 minuti a piedi e prendi l'aliscafo per Ischia. Da Ischia Porto si può prendere, Circolare (CS), Linea 1 e Linea 2 e arrivare a Lacco Ameno. Scendere alla fermata San Lorenzo, a circa 50 metri dal Complesso Museale di Villa Arbusto.

Raggiungi il Museo Archeologico di Pithecusae in auto

Da Piazza Giuseppe Garibaldi e Corso Arnaldo Lucci in direzione di Via Amerigo Vespucci. Continua su Via Amerigo Vespucci. Prendi Via Nuova Marina e Via Ammiraglio Ferdinando Acton in direzione di Via Giardini Molosiglio. Guida fino alla tua destinazione e prendi l'aliscafo per Ischia. Dal porto di Ischia procedi in direzione sud. Prendi Via Michele Mazzella, poi SP270, alla rotonda la 2ª uscita e prendi Via Baldassarre Cossa/SP270, svolta a sinistra e prendi Via Circumvallazione/SP270, alla rotonda prendi la 1ª uscita e prendi Via Circumvallazione/Via Rosario/SP270. Il museo sarà sulla destra.    

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